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Ferragosto ha messo a dura prova i Pronto soccorso di Chieti, Lanciano e Vasto, travolti da un’ondata di accessi superiore del 30-35% rispetto alla media. Tra il 10 e il 20 agosto, infatti, le tre strutture hanno registrato quasi 4.300 ingressi complessivi, con attese più lunghe e inevitabili disagi per i cittadini.
Dietro il boom di presenze c’è una combinazione di fattori: l’aumento dei turisti sulla costa, la carenza di servizi territoriali in alcune zone e l’utilizzo improprio delle emergenze per prestazioni di bassa complessità. Proprio i cosiddetti “codici minori” hanno fatto segnare la crescita più rilevante, trasformando i pronto soccorso in ambulatori di fatto.
Per fronteggiare l’emergenza, l’Asl Lanciano-Vasto-Chieti ha rinforzato i turni con nuovi medici, in particolare a Vasto, dove si è concentrata la maggior parte dei villeggianti. Nonostante lo stress organizzativo, i servizi non si sono mai fermati. «Un ringraziamento va al personale che, anche in condizioni difficili, ha garantito assistenza continua», ha dichiarato il direttore generale Mauro Palmieri.
La direzione sanitaria invita però a un uso più consapevole delle strutture: il pronto soccorso va riservato a chi ha un’urgenza reale, così da assicurare tempi rapidi nei casi gravi e ridurre la pressione sugli operatori.
Intanto l’azienda ha annunciato un concorso per l’assunzione di nuovi medici e un piano di potenziamento delle risorse dedicate all’emergenza-urgenza, con l’obiettivo di rendere più sostenibile la gestione nei mesi di maggiore affluenza.