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Il settore edile mostra i primi segnali di rallentamento anche in Abruzzo. A denunciarlo è la Filca Cisl, che registra una flessione dopo quattro anni positivi.

“Il confronto tra i trimestri 2024 e 2025 non lascia dubbi: i dati indicano un’inversione di tendenza” spiega il segretario generale Giancarlo De Sanctis. A livello nazionale la massa salari del periodo gennaio-marzo cala di 1,1 milioni di euro, mentre nel Centro Italia la flessione è di 5 milioni.

In Abruzzo la situazione appare peggiore: -2 milioni di euro di massa salari e -243 lavoratori in un solo trimestre, con perdite rilevanti soprattutto a Pescara e Chieti. In controtendenza, L’Aquila e Teramo registrano invece una crescita, grazie alla spinta dei cantieri della ricostruzione post-sisma.

Il sindacato ricorda che negli ultimi tre anni la regione aveva guadagnato oltre 47 milioni di euro di massa salari e più di 4mila lavoratori. La fine del Superbonus 110% e la sovrapposizione con i lavori del PNRR hanno contribuito alla frenata.

Per il futuro, la Filca Cisl propone un percorso di qualificazione del settore con la “patente a crediti” per le imprese e l’introduzione dell’intelligenza artificiale in cantiere per migliorare sicurezza e legalità.

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