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LANCIANO – Da oggi 31 agosto altri trenta operatori socio-sanitari (Oss) lasceranno gli ospedali della Asl, mentre le nuove assunzioni si fermano a cinque unità. Una sproporzione che, secondo i sindacati, porterà inevitabilmente i reparti sotto organico, aggravando le difficoltà già esistenti.

Situazione particolarmente critica all’ospedale Renzetti di Lanciano, dove pronto soccorso e radiologia – già in affanno per carenza di medici – rischiano il collasso. A complicare il quadro anche il taglio del personale Auriga (addetti ai magazzini, barellaggio, trasporto provette), con conseguenze dirette sugli infermieri costretti a svolgere mansioni non proprie. «Così si lasciano vuote le corsie e soli i pazienti», denunciano i rappresentanti di Nursing Up, Coina e Fsi insieme alla consigliera regionale Patrizia Bianchi.

Il problema non riguarda solo i turni e la qualità dell’assistenza, ma anche i diritti dei lavoratori. Nelle buste paga di agosto, infatti, centinaia di infermieri, Oss e tecnici degli ospedali di Lanciano, Vasto e Chieti hanno trovato gli straordinari azzerati, con ore di lavoro non pagate o non recuperate. Una decurtazione che in molti casi ammonta a centinaia di euro. «La Asl ha deciso di chiudere i conti sugli straordinari fino al 31 dicembre 2023 senza spiegare i criteri adottati – accusano i sindacati –. Anche chi aveva scelto di recuperare le ore con riposi si è ritrovato con nulla in mano, dopo aver coperto assenze e carenze di personale».

Per Nursing Up, Coina e Fsi si tratta di una condotta antisindacale. «Faremo ricorso – annunciano – e offriremo patrocinio gratuito a ogni lavoratore che vorrà intraprendere azioni legali contro l’azienda. Non è più accettabile che le carenze vengano colmate spremendo chi resta, senza riconoscere il lavoro in più».

Ora la richiesta è chiara: il nuovo piano di fabbisogno personale 2025-2027 dovrà basarsi sulle reali necessità dei reparti e non su criteri puramente numerici. «Altrimenti – avvertono – intere unità come chirurgia e pronto soccorso rischiano di andare in ginocchio».

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