Condividi:

L’AQUILA. Una partita che ha avuto il sapore del campionato già alla prima uscita ufficiale. Il derby tra L’Aquila e Chieti non ha tradito le attese: gol, emozioni, nervi tesi e la coda dei rigori dopo il 2-2 dei tempi regolamentari. Alla fine a sorridere sono stati i padroni di casa, trascinati dal baby Lombardi, glaciale dal dischetto. Per i neroverdi resta l’amaro in bocca per una vittoria che sembrava a portata di mano.

Il Chieti, guidato da Del Zitto, ha mostrato carattere e cinismo, soprattutto con il solito Vuthaj. L’attaccante albanese ha confermato di avere il gol nel sangue, firmando la doppietta che aveva illuso i tifosi teatini. La sua prima rete al 22’, propiziata da una pennellata di Ceccarelli, ha gelato il pubblico del “Gran Sasso d’Italia”. Lo stesso Ceccarelli, incontenibile, ha colpito un palo pochi minuti dopo, confermando la pericolosità del reparto offensivo neroverde.

L’Aquila ha risposto con orgoglio e intensità, trovando però sulla sua strada un Mercorelli superlativo e un Chieti capace di capitalizzare al massimo le occasioni. Nella ripresa la scena si è ripetuta: pressing alto dei rossoblù, ma ancora Vuthaj a castigare la difesa avversaria. Poi l’episodio che cambia tutto: Pochesci inserisce Carella e Cioffredi, e la partita prende un’altra piega. Nel giro di cinque minuti Banega, con un rigore e un colpo di testa magistrale, rimette in equilibrio la gara.

Finale ad alta tensione con l’espulsione di Zampa al 94’ e la lotteria dei penalty. Lì il protagonista è diventato Michielin, decisivo con due parate che hanno regalato la qualificazione a L’Aquila. Per il Chieti resta la consapevolezza di aver giocato una partita vera, tosta e con tratti di qualità, ma anche la delusione di essersi fatto rimontare due gol di vantaggio.

Un indizio, però, c’è già: le due abruzzesi hanno tutte le carte in regola per regalare un campionato emozionante. E il Chieti, se saprà dare continuità a quanto mostrato, non resterà a guardare.

Tutti gli articoli