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Un bambino di due anni e mezzo, affetto da autismo con disabilità grave riconosciuta, da una malattia rara e da gravi problemi respiratori (air trapping e wheezing), è rimasto in attesa per più di cinque ore al Pronto Soccorso dell’Ospedale SS. Annunziata di Chieti, dopo essere stato classificato con codice bianco al triage.
A sollevare il caso è l’associazione Autismo Abruzzo, che denuncia quanto accaduto come una grave violazione dei diritti di un minore fragile: “Nonostante i genitori abbiano chiaramente segnalato la complessa condizione clinica e comportamentale del bambino, sottolineando l’impossibilità di sostenere lunghi tempi di attesa, non è stata riservata alcuna attenzione particolare. Nessuna misura di tutela è stata attivata, nonostante il bambino fosse già noto alla struttura per precedenti accessi”.
Secondo l’associazione, l’episodio evidenzia per l’ennesima volta l’assenza di protocolli operativi specifici per l’accoglienza di pazienti non collaboranti e con bisogni comunicativi complessi: “Si tratta di una criticità già segnalata in più occasioni all’assessore alla Sanità Nicoletta Verì, e già oggetto di interventi in Commissione Vigilanza della Regione Abruzzo”.
Autismo Abruzzo sottolinea inoltre che la recente manovra di rientro sanitario regionale dovrebbe prevedere un investimento strutturale nella formazione del personale sanitario e nell’attivazione urgente di un protocollo regionale per la gestione di pazienti con disabilità cognitiva, neurologica e comportamentale – con particolare attenzione ai minori.
“La situazione attuale è inaccettabile – conclude l’associazione – L’Abruzzo non può permettersi una sanità che ignora chi ha più bisogno. La tutela delle persone fragili non può dipendere dalla sensibilità del singolo operatore, ma deve essere garantita da procedure chiare, condivise e applicate con rigore in ogni struttura ospedaliera. È tempo di assumersi responsabilità concrete”.