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LANCIANO. Grave episodio di violenza verbale in una scuola superiore di Lanciano, dove venerdì mattina uno studente appena diciottenne ha perso il controllo dopo aver ricevuto un’insufficienza durante la riconsegna dei compiti in classe.
Alla vista del voto – un clamoroso 2 – assegnato a ridosso della chiusura dell’anno scolastico, il ragazzo ha prima accartocciato il foglio, poi si è avvicinato con apparente calma alla cattedra, esplodendo infine in una furiosa reazione. Secondo quanto riferito, lo studente ha rivolto alla docente insulti gravi e intimidazioni, arrivando perfino a minacciare conseguenze nel caso in cui venisse rimandato nella materia.
La scena, avvenuta durante l’ora di lezione e sotto gli occhi attoniti dei compagni di classe, ha rischiato di degenerare ulteriormente. Solo l’intervento tempestivo di un altro insegnante, accorso in difesa della collega, ha evitato conseguenze peggiori.
L’istituto ha espresso ferma condanna per quanto accaduto. La docente ha sporto denuncia presso i carabinieri di Lanciano. «La violenza è sempre inaccettabile e da condannare – ha dichiarato la dirigente scolastica – ma al tempo stesso la comunità educante dovrebbe essere in grado di intercettare e disinnescare in anticipo certe fragilità. Quando questo non accade, è una sconfitta per tutti».
Il fenomeno delle aggressioni al personale scolastico è in preoccupante crescita. I docenti risultano le principali vittime, seguiti da dirigenti e personale ATA. Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito, tra gennaio 2023 e febbraio 2024 sono stati denunciati 133 episodi di aggressioni fisiche, mentre circa uno studente su cinque ha assistito almeno una volta a una scena di violenza nei confronti di un insegnante.
Per contrastare questa deriva, lo scorso febbraio il Parlamento ha approvato una legge che inasprisce le pene per chi aggredisce il personale scolastico. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha inoltre annunciato un nuovo disegno di legge che prevede pene ancora più severe in caso di lesioni personali contro docenti e dirigenti. «Dobbiamo ristabilire il rispetto verso gli insegnanti – ha affermato Valditara –. Non voglio più sentir parlare di insulti o aggressioni in aula. Per questo è essenziale intervenire sul comportamento degli studenti e promuovere percorsi di cittadinanza attiva e solidale».
Dal monitoraggio avviato nel 2023, risulta un aumento del 111% delle aggressioni da parte dei genitori ai danni del personale scolastico, a conferma di un’emergenza educativa che non può più essere ignorata.
Alla vista del voto – un clamoroso 2 – assegnato a ridosso della chiusura dell’anno scolastico, il ragazzo ha prima accartocciato il foglio, poi si è avvicinato con apparente calma alla cattedra, esplodendo infine in una furiosa reazione. Secondo quanto riferito, lo studente ha rivolto alla docente insulti gravi e intimidazioni, arrivando perfino a minacciare conseguenze nel caso in cui venisse rimandato nella materia.
La scena, avvenuta durante l’ora di lezione e sotto gli occhi attoniti dei compagni di classe, ha rischiato di degenerare ulteriormente. Solo l’intervento tempestivo di un altro insegnante, accorso in difesa della collega, ha evitato conseguenze peggiori.
L’istituto ha espresso ferma condanna per quanto accaduto. La docente ha sporto denuncia presso i carabinieri di Lanciano. «La violenza è sempre inaccettabile e da condannare – ha dichiarato la dirigente scolastica – ma al tempo stesso la comunità educante dovrebbe essere in grado di intercettare e disinnescare in anticipo certe fragilità. Quando questo non accade, è una sconfitta per tutti».
Il fenomeno delle aggressioni al personale scolastico è in preoccupante crescita. I docenti risultano le principali vittime, seguiti da dirigenti e personale ATA. Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito, tra gennaio 2023 e febbraio 2024 sono stati denunciati 133 episodi di aggressioni fisiche, mentre circa uno studente su cinque ha assistito almeno una volta a una scena di violenza nei confronti di un insegnante.
Per contrastare questa deriva, lo scorso febbraio il Parlamento ha approvato una legge che inasprisce le pene per chi aggredisce il personale scolastico. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha inoltre annunciato un nuovo disegno di legge che prevede pene ancora più severe in caso di lesioni personali contro docenti e dirigenti. «Dobbiamo ristabilire il rispetto verso gli insegnanti – ha affermato Valditara –. Non voglio più sentir parlare di insulti o aggressioni in aula. Per questo è essenziale intervenire sul comportamento degli studenti e promuovere percorsi di cittadinanza attiva e solidale».
Dal monitoraggio avviato nel 2023, risulta un aumento del 111% delle aggressioni da parte dei genitori ai danni del personale scolastico, a conferma di un’emergenza educativa che non può più essere ignorata.