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CUPELLO. Un atto sconvolgente e incomprensibile. Così il sindaco di Cupello, Graziana Di Florio, ha commentato la profanazione di una cappella cimiteriale appartenente a una rispettata famiglia di commercianti del paese. Il terribile episodio, scoperto domenica, è stato reso noto solo ieri. Gli autori del gesto, ancora sconosciuti, sono entrati nel cimitero durante la notte. Dopo aver scavalcato una recinzione sul retro del camposanto, il gruppo ha fatto irruzione nella cappella armato di martelli e altri attrezzi da scasso. Una volta raggiunta la cappella, hanno iniziato a distruggere il rivestimento in pietra e la muratura. Ma non si sono fermati lì: hanno aperto il loculo contenente la bara del capo famiglia, morto da oltre dieci anni, l’hanno estratta e lasciata aperta.
Nessuno ha sentito nulla, poiché il cimitero di Cupello si trova in una zona periferica e tranquilla del paese.
A scoprire il vile atto è stata una signora, la mattina seguente, recatasi al cimitero per fare visita ai propri cari. Lì ha trovato una scena sconvolgente: la cappella completamente distrutta e la bara aperta davanti ad essa. Sconvolta, la donna ha immediatamente contattato un’agenzia funebre, che a sua volta ha avvisato i carabinieri e la polizia locale. Dopo i necessari rilievi, la bara è stata sigillata e riportata al suo posto.
Le indagini sono in corso da parte della polizia locale, che sta cercando di identificare i responsabili, anche grazie agli attrezzi lasciati sul luogo del crimine, tra cui martelli e mazze da muratore. Le immagini delle telecamere di sorveglianza potrebbero risultare fondamentali per gli investigatori, un’opportunità che il sindaco Graziana Di Florio spera possa portare a risultati concreti. «Questo episodio è un fatto di una gravità inaudita», ha dichiarato il sindaco. «Quando ho appreso la notizia, sono rimasta senza parole. Non riesco a comprendere il motivo di tanta violenza. Perché?», si chiede, visibilmente sconvolta. «Sono profondamente dispiaciuta per la famiglia che ha dovuto subire un simile affronto, e mi auguro che le indagini possano portare presto alla scoperta dei colpevoli».
Incredibile e incomprensibile è anche il fatto che la bara sia stata aperta, non sembra esserci alcun motivo legato al furto di oggetti preziosi. È assurdo che una persona deceduta da tanti anni sia diventata bersaglio di una violenza così insensata. Gli interrogativi sono numerosi e le risposte ancora sconosciute. Gli investigatori, intanto, mantengono il massimo riserbo sul caso. La comunità di Cupello è in apprensione, sperando che presto si faccia luce su questo misterioso raid. La preoccupazione tra i cittadini cresce, alimentando il desiderio che giustizia venga fatta al più presto.