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LANCIANO – Un angolo nascosto, accanto all’ingresso dell’ascensore del parcheggio di via Per Frisa, è diventato da tempo punto di ritrovo di gruppi di giovanissimi, spesso nelle ore notturne. Tra scritte sui muri, bottiglie abbandonate e perfino siringhe lanciate nel vuoto, la zona è ormai simbolo di degrado. I residenti raccontano di aver visto ragazzi seduti sul parapetto con le gambe nel vuoto, in atteggiamenti pericolosi.

Proprio da qui, una settimana fa, un gruppo di ragazzi ha lanciato bottiglie di plastica piene di birra contro due ventenni omosessuali, insultandoli con frasi offensive a sfondo omofobo. La coppia ha sporto denuncia e le forze dell’ordine hanno avviato un’indagine: al momento, però, gli aggressori non sono stati identificati.

Eppure l’area è tra le più videosorvegliate della città, con sei-sette telecamere puntate su ingressi e pianerottoli.
Attualmente a Lanciano sono attivi circa cento punti di videosorveglianza, installati grazie al “Patto per la sicurezza” stipulato con la prefettura di Chieti. Nel caso dell’aggressione, sono già stati richiesti ulteriori impianti per coprire le zone rimaste “cieche” nel parcheggio di via Per Frisa. 

Il Comune sta ora lavorando al collegamento diretto con il comando della polizia locale e ha creato una squadra ad hoc dedicata alla gestione della videosorveglianza, composta dall’ingegnere Massimo Fucci, dall’architetto Fabrizio Tucci e dagli operai comunali, con il supporto della ditta Andreoli incaricata per la manutenzione triennale. 

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