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A distanza di oltre due anni dalla riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, il presidio sanitario di Guardiagrele rimane fermo al palo. L’associazione Salute è Diritto denuncia la totale assenza di interventi e rilancia l’allarme: «Questa struttura potrebbe garantire molto di più, ma è stata lasciata senza futuro».
Il piano approvato nel 2022 prevedeva l’integrazione dell’ospedale con quello di Chieti, ma per ora nulla è stato tradotto in azioni reali. «La Regione e l’Asl 2 – spiegano dall’associazione – hanno lasciato tutto sulla carta, mentre i cittadini continuano a subire disagi e carenze di servizi».
Durante una visita lo scorso aprile, il nuovo direttore generale Mauro Palmieri ha riconosciuto l’importanza strategica di Guardiagrele, ipotizzandone la riconversione per alleggerire il sovraccarico del presidio teatino e migliorare l’assistenza nell’area pedemontana. Ma le parole, sottolinea il sodalizio, «non bastano più».
Uno dei nodi principali riguarda la realizzazione di un’elisuperficie a servizio dell’ospedale. Il progetto, redatto con il supporto di tecnici Enac e ingegneri, avrebbe un costo stimato di circa 80mila euro. Nonostante la proposta sia stata presentata, la Regione non ha dato alcun riscontro, mentre la direzione dei lavori pubblici ha respinto il piano per mancanza di fondi. «Eppure – avvertono da Salute è Diritto – parliamo di un’infrastruttura vitale: solo poche settimane fa un elicottero è stato costretto ad atterrare nel parcheggio, libero per fortuna in quel momento».
L’associazione ribadisce il suo appello: «Non ci accontentiamo più di promesse. Se le istituzioni continueranno a ignorare Guardiagrele, chiederemo ai sindaci del territorio di unirsi a questa battaglia. La salute è un diritto che non può essere rimandato».
Il piano approvato nel 2022 prevedeva l’integrazione dell’ospedale con quello di Chieti, ma per ora nulla è stato tradotto in azioni reali. «La Regione e l’Asl 2 – spiegano dall’associazione – hanno lasciato tutto sulla carta, mentre i cittadini continuano a subire disagi e carenze di servizi».
Durante una visita lo scorso aprile, il nuovo direttore generale Mauro Palmieri ha riconosciuto l’importanza strategica di Guardiagrele, ipotizzandone la riconversione per alleggerire il sovraccarico del presidio teatino e migliorare l’assistenza nell’area pedemontana. Ma le parole, sottolinea il sodalizio, «non bastano più».
Uno dei nodi principali riguarda la realizzazione di un’elisuperficie a servizio dell’ospedale. Il progetto, redatto con il supporto di tecnici Enac e ingegneri, avrebbe un costo stimato di circa 80mila euro. Nonostante la proposta sia stata presentata, la Regione non ha dato alcun riscontro, mentre la direzione dei lavori pubblici ha respinto il piano per mancanza di fondi. «Eppure – avvertono da Salute è Diritto – parliamo di un’infrastruttura vitale: solo poche settimane fa un elicottero è stato costretto ad atterrare nel parcheggio, libero per fortuna in quel momento».
L’associazione ribadisce il suo appello: «Non ci accontentiamo più di promesse. Se le istituzioni continueranno a ignorare Guardiagrele, chiederemo ai sindaci del territorio di unirsi a questa battaglia. La salute è un diritto che non può essere rimandato».