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Segni evidenti sul collo compatibili con una stretta violenta, dolori documentati dai medici e una profonda paura. È quanto denunciato da una donna, madre e titolare di un’attività commerciale nel centro storico di Crecchio, che domenica mattina sarebbe stata aggredita da una conoscente, sotto gli occhi di almeno due testimoni.
La denuncia è stata presentata ieri ai carabinieri della stazione di Ortona, corredata da due referti medici rilasciati dai pronto soccorso di Ortona e Chieti.
Secondo il racconto fornito nella denuncia, l’episodio si è verificato intorno alle 7:30, all’esterno del negozio di proprietà della vittima, non lontano dal Castello Ducale. La donna si trovava già sul posto per aprire l’attività quando ha incrociato la presunta aggressora. Dopo un saluto ignorato, avrebbe pronunciato la frase: «Il buongiorno non si nega a nessuno». Parole che avrebbero scatenato la reazione improvvisa dell’altra donna, che si sarebbe avvicinata stringendole il collo con entrambe le mani e spingendola contro un muro, urlando: «Ti ammazzo».
Solo l’intervento di un cliente presente avrebbe impedito che la situazione degenerasse ulteriormente. La vittima racconta anche che la donna avrebbe poi cercato di impossessarsi di un bastone appartenente a un altro passante, senza però riuscire nel tentativo.
Non si sarebbe trattato di un episodio isolato: già in primavera, un parente della presunta aggressora – sempre secondo quanto riferito nella denuncia – avrebbe fatto irruzione nel locale, minacciando verbalmente la donna e la sua famiglia, e annunciando possibili danni all’attività. Anche in quell’occasione erano presenti testimoni, ma non era stata sporta querela “per evitare ulteriori tensioni”, soprattutto a causa della giovane età dell’aggressore.
La vittima riferisce di rapporti tesi da tempo con la presunta aggressora e la sua famiglia, sebbene l’ostilità – a suo dire – sia sempre partita esclusivamente dall’altra parte, senza motivazioni concrete.
I carabinieri stanno ora svolgendo le indagini del caso, anche grazie alle immagini acquisite dalle telecamere di videosorveglianza installate nella zona. Saranno le autorità competenti a chiarire la dinamica e le eventuali responsabilità.