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ORSOGNA. Scoppia la polemica a Orsogna attorno a un cimelio esposto nel museo dedicato alla sanguinosa battaglia del 1943 lungo la Linea Gustav: si tratta della bandiera del Terzo Reich, parte della collezione curata dall’associazione culturale Erma (Esploratori Ricerca Memoria Abruzzo). L’opposizione in consiglio comunale ne chiede la rimozione, ritenendola un simbolo inopportuno che ferisce la memoria storica della comunità.
La mozione presentata dal gruppo consiliare di minoranza contesta la presenza del vessillo, considerandola “un’offesa alla memoria di Orsogna e di tutti gli orsognesi che furono vittime dei crimini nazifascisti”. La cittadina, che oggi conta circa 3.600 abitanti, è stata insignita nel 2003 della Medaglia d’argento al merito civile per il coraggio dimostrato durante la ricostruzione postbellica.
La questione ha suscitato una reazione ferma da parte del sindaco Alessandro Marinucci, che ha sottolineato come la mozione non sia mai stata formalmente discussa in consiglio comunale: “Si è scelto invece di sollevare il tema sui media, evitando un confronto nelle sedi istituzionali competenti, come sarebbe auspicabile in una corretta dinamica democratica”.
Insieme al presidente di Erma, Riccardo Fusilli, il sindaco ha difeso l’esposizione, rivendicando il valore storico-educativo dell’intera mostra. “Non si tratta di una celebrazione – hanno dichiarato – ma di un percorso volto a stimolare la riflessione critica sulla guerra e sui totalitarismi. Come in molti musei della memoria in Italia e in Europa, anche qui la presenza di simboli di regimi oppressivi serve a documentare e a far comprendere ciò che è accaduto, non a glorificarlo”.
Anche lo storico Marco Patricelli è intervenuto nel dibattito, bollando la richiesta di rimozione come “ridicola” e priva di fondamento storico: “La bandiera del Terzo Reich rappresenta chiaramente il regime nazista e ne testimonia le atrocità. Rimuoverla significherebbe rimuovere anche una parte della realtà storica che ha segnato profondamente Orsogna, l’Abruzzo e l’Europa intera”.
La mozione presentata dal gruppo consiliare di minoranza contesta la presenza del vessillo, considerandola “un’offesa alla memoria di Orsogna e di tutti gli orsognesi che furono vittime dei crimini nazifascisti”. La cittadina, che oggi conta circa 3.600 abitanti, è stata insignita nel 2003 della Medaglia d’argento al merito civile per il coraggio dimostrato durante la ricostruzione postbellica.
La questione ha suscitato una reazione ferma da parte del sindaco Alessandro Marinucci, che ha sottolineato come la mozione non sia mai stata formalmente discussa in consiglio comunale: “Si è scelto invece di sollevare il tema sui media, evitando un confronto nelle sedi istituzionali competenti, come sarebbe auspicabile in una corretta dinamica democratica”.
Insieme al presidente di Erma, Riccardo Fusilli, il sindaco ha difeso l’esposizione, rivendicando il valore storico-educativo dell’intera mostra. “Non si tratta di una celebrazione – hanno dichiarato – ma di un percorso volto a stimolare la riflessione critica sulla guerra e sui totalitarismi. Come in molti musei della memoria in Italia e in Europa, anche qui la presenza di simboli di regimi oppressivi serve a documentare e a far comprendere ciò che è accaduto, non a glorificarlo”.
Anche lo storico Marco Patricelli è intervenuto nel dibattito, bollando la richiesta di rimozione come “ridicola” e priva di fondamento storico: “La bandiera del Terzo Reich rappresenta chiaramente il regime nazista e ne testimonia le atrocità. Rimuoverla significherebbe rimuovere anche una parte della realtà storica che ha segnato profondamente Orsogna, l’Abruzzo e l’Europa intera”.