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VASTO. La giunta comunale di Vasto ha deliberato oggi, 29 maggio, l’utilizzo a fini sociali di un immobile confiscato alla criminalità organizzata, situato in via Colli. L’edificio sarà destinato alla realizzazione di un gruppo appartamento per persone con disabilità e alla promozione di un’iniziativa di cohousing, come previsto dalla Legge "Dopo di noi". I beneficiari saranno selezionati attraverso una procedura ad evidenza pubblica.

Il progetto sarà realizzato in co-gestione con Anffas Onlus Vasto, individuata come partner operativo tramite avviso pubblico. L’iniziativa prevede non solo la residenzialità assistita, ma anche il supporto all’inserimento lavorativo e la possibilità, per i partecipanti, di sperimentare una quotidianità indipendente, al di fuori del nucleo familiare.

“Grazie all’edificio di via Colli, offriamo spazi di residenzialità assistita a favore delle persone con disabilità. Sempre più famiglie scelgono soluzioni che evitino l’istituzionalizzazione, privilegiando piccole comunità inclusive e capaci di promuovere autonomia e dignità – ha dichiarato il sindaco Francesco Menna –. Siamo orgogliosi di poter restituire alla collettività un bene sottratto alla criminalità, trasformandolo in un luogo di crescita e inclusione”.

Anche l’assessora alle Politiche sociali, Anna Bosco, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa:

“Si tratta di un traguardo ambizioso, il primo per il Comune di Vasto nell’ambito del progetto ’Dopo di noi’. Una scelta dal forte valore simbolico e sociale, che consente di riconvertire un bene confiscato alla criminalità in un’opportunità concreta per il territorio. L’obiettivo è garantire la piena autonomia e inclusione sociale anche dopo la scomparsa dei familiari di riferimento. Questo spazio sarà molto più di un’abitazione: sarà un luogo in cui le persone fragili potranno contare su supporti educativi, sanitari e sociali integrati, e su una rete costruita insieme alle famiglie e al tessuto comunitario. L’appartamento sarà personalizzato e dotato di tecnologie di domotica e assistenza a distanza”.

Un sentito ringraziamento è stato rivolto agli organi giudiziari, alle forze dell’ordine, al dirigente e agli uffici dei Servizi sociali per il lavoro svolto e il sostegno al progetto.
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