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CHIETI. Quella che doveva sembrare una favola di provincia, fatta di calcio e milioni piovuti dal cielo, si è trasformata in un incubo giudiziario. Tutto era iniziato con annunci roboanti, la promessa di stadi avveniristici e persino la presentazione in Parlamento di una cittadella dello sport. Ma settimana dopo settimana l’entusiasmo si è affievolito, fino al colpo di scena di ieri: dall’inchiesta partita in Svizzera è arrivata la notizia dell’arresto di Jane Lepori Sassu e Adamo Trane, manager di Wip Finance, la società elvetica che controlla l’85% delle quote del Chieti calcio. Il patron teatino Altair D’Arcangelo, estraneo all’indagine, si era definito «procacciatore d’affari» per i due.
Le accuse ipotizzate: truffa, appropriazione indebita, amministrazione infedele e riciclaggio.

Dall’annuncio trionfale alle manette

La notizia, confermata dalle autorità elvetiche, getta il club neroverde in un clima di profonda incertezza e apre uno squarcio su scenari ben più ampi e torbidi. L’arresto dei due amministratori di Wip Finance è il culmine di un’indagine che ha portato anche a perquisizioni e sequestri di documenti. Lepori Sassu, 48 anni, e Trane, 39, erano già stati esautorati lo scorso marzo dalla Consob svizzera.

Nel frattempo, anche la procura di Chieti indaga sui flussi finanziari legati alla società sportiva, per verificare se il denaro utilizzato fosse di provenienza lecita.

Ombre di maxi-frode e legami con la criminalità

Secondo gli inquirenti, un tassello centrale sarebbe la società Horizon, riconducibile a Lepori e Trane. Qui emergerebbero possibili collegamenti con l’inchiesta “Moby Dick”, una frode carosello sull’Iva da 1,3 miliardi di euro che, secondo la procura europea, avrebbe coinvolto clan mafiosi e camorristici. Dal Canton Ticino sarebbero transitati interessi e quote occulte di diverse società, tutte riconducibili ai due manager. Resta ora da chiarire se l’acquisizione del Chieti calcio sia stata parte di questo mosaico.

L’annuncio del settembre 2024

Il nome di Wip Finance compare ufficialmente nella storia del club il 9 settembre 2024, quando D’Arcangelo diffonde un comunicato trionfale: la società svizzera dichiarava l’acquisizione del 70% del Chieti calcio, un aumento di capitale da due milioni di euro e l’obiettivo di espandersi nel settore sportivo. Promesse mai mantenute.

Il fallimento del progetto Visibilia

A dicembre, Wip tenta un altro colpo: l’acquisto del gruppo Visibilia dall’allora ministra Daniela Santanchè, per 2,7 milioni di euro. L’operazione naufraga a marzo, quando la Finma (autorità di vigilanza elvetica) commissaria Wip per «gravi violazioni» e blocca ogni attività.

L’ombra sul futuro del club

Ora, con le manette scattate per Lepori e Trane e le indagini ancora in corso, il futuro del Chieti calcio è appeso a un filo. Le autorità svizzere hanno confermato che le misure restrittive sono state convalidate dal giudice, mentre per il caso Visibilia le verifiche proseguono su altri fronti.

(Fonte: Il Centro.it)
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